Suono da quando ero bambina, da sempre affascinata dal pianoforte di casa, ma ben presto dirottata sulla chitarra. Era perfetta per suonare ovunque ed allora anche grazie agli input del mio primo maestro ho aperto gli occhi e le orecchie all'universo musicale che avevo intorno… l'importante era suonare.
Con uno strumento in mano è stato naturale e immediato iniziare a cantare accompagnandomi e cominciare a inventare e scrivere le prime canzoni già da ragazzina, dapprima in inglese, come tutti quelli che hanno ascoltato quasi sempre e solo musica straniera, poi in italiano, quando l'esigenza di esprimermi in modo più sottile ed autentico mi ha convinta ad usare solo la mia lingua madre. Anche a costo di rimanere confinata in una dimensione "locale", perché esprimersi attraverso le parole è già una convenzione e un compromesso e se avessi continuato ad usare l'inglese avrei probabilmente limitato ulteriormente la profondità del mio messaggio ad uno stereotipo.
Ho fondato le prime band quando ero alle scuole superiori, a metà degli anni novanta, e sempre da adolescente ho cominciato a esibirmi nei club. Con uno di questi gruppi ho fatto anche esperienze più importanti e a diciannove anni ho vinto un concorso per cantautori su scala nazionale.
Negli anni ho alternato collaborazioni con molti fantastici musicisti e ho rielaborato spesso la veste delle mie canzoni fino a trovarne una che mi rappresentasse. Nella mia musica trovano ora spazio molte suggestioni, dal rock alla musica brasiliana, al pop e al jazz, per dirne alcune. Tutto ciò che mi ha influenzato ed emozionato, tutto ciò che mi affascina e mi impressiona, ciò che entra in risonanza con me e che nel tempo ho rielaborato e fatto sedimentare, tutto ciò di cui mi sono nutrita, insomma, trova eco in quello che suono e canto con la voglia di esprimere una mia visione del mondo. Un po' filosofico, ma d'altro canto le filosofie, e lo scrivo volutamente al plurale, sono una delle mie passioni. La musica rappresenta per me una possibilità, un mezzo, un canale privilegiato attraverso cui esprimere e raccontare, ma anche evocare e suggestionare, con le parole e con i suoni. La canzone diventa così un terreno aperto, disponibile ad un approccio che abbia in qualche modo anche una sua dimensione improvvisativa ed estemporanea.
Ad oggi il lavoro sui miei brani mi ha portato a pubblicare alcuni singoli come "Vanità", "Piccole cose" e "Sosia", con i relativi video, che precedono l'uscita dell'intero album "Gli istanti e i millimetri delle piccole cose", previsto per dicembre 2019.
Anna Vignozzi is an italian songwriter, guitarist and singer.
She started her live career in the mid-nineties, playing in a lot of well known clubs in Milan and northern Italy. She soon proposed her original compositions and she won a national prize for songwriters at the age of nineteen.
She worked with a lot of musicians and during the years she managed to process a personal sound. Her songs and songwriting are influenced by many different genres such as rock, pop, jazz, folk and brasilian music.
She has always considered music to be a privileged way to express herself, to tell and evoke through words and sounds and where a song can open up to moments of improvisation.
Three musical singles were released, "Vanità", "Piccole cose" and "Sosia", before the entire album called "Gli istanti e i millimetri delle piccole cose", scheduled for December 2019.